Dissesto idrogeologico, 24 milioni per Crotone
martedì 7 dicembre 2010 - IL CROTONESE
È di 220 milioni di euro la cifra a disposizione della Calabria per affrontare la minaccia rappresentata dal rischio idrogeologico, realizzando interventi urgenti e prioritari per mitigarne gli effetti. L’undici per cento di questa somma, ovvero 24 milioni e 300 mila euro, sarà destinato al territorio della provincia di Crotone. È quanto stabilito nel ‘Programma di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico’ redatto dalla Regione Calabria e presentato, contemporaneamente nelle cinque province calabresi, sabato 4 dicembre. Una mattinata che la Giunta guidata da Giuseppe Scopelliti si era preparata a vivere con orgoglio, riconoscendosi il merito di avere individuato i capitali necessari nel Fondo nazionale e (circa 110 milioni di euro) e nei Fas (altri circa 110 milioni di euro) e consapevole di essersi lasciata guidare, nell’elaborazione del programma di interventi, da dati oggettivi, come quelli forniti dall’autorità di bacino, utili a fare emergere le emergenze alle quali dare prioritariamente risposte. Ed è con orgoglio e sicurezza che sabato mattina nella sala Azzurra della Provincia di Crotone si erano presentati per illustrare il piano i rappresentanti crotonesi alla Regione. Tuttavia dopo una prima fase di valutazioni autoreferenziali e di complimenti elargiti soprattutto da esponenti del Pdl in Regione o in Provincia, come il consigliere regionale Salvatore Pacenza e l’assessore provinciale ai Lavori pubblici, Salvatore Claudio Cosimo, il clima si è decisamente convertito alle critiche, quelle esternate, in alcuni casi in maniera cruenta, dai sindaci dei comuni crotonesi, evidentemente insoddisfatti del modo in cui le risorse sono state ripartite. L’appuntamento che doveva risolversi in una breve conferenza stampa, così, ha assunto tutti i toni di un accesso consiglio, in cui non è mancato nemmeno chi minacciasse di uscire dal proprio partito in forma di protesta. Tutto era iniziato bene, con Cosimo che ha aperto i lavori dicendosi grato alla Giunta regionale per l’attenzione riservata al territorio Crotonese. “Questa mattina - ha detto - presentiamo qualcosa di molto concreto, che riguarda direttamente i cittadini, per questo c’è orgoglio e soddisfazione”. A ribadirlo anche il vice presidente della Regione, Antonella Stasi, la quale ha sostenuto “oggi è una giornata importante perché il rischio idrogeologico è un problema annoso che riguarda tutti, una questione di cui si parla da decine di anni, ma per la quale poco è stato fatto concretamente, mai è stato realizzato un intervento radicale e generale, né da destra, né da sinistra. Il problema sono state sempre le carenti risorse e il non avere mai realizzato politiche di prevenzione ha comportato danni ulteriori, quindi la necessità di spendere denaro soprattutto per fronteggiare le emergenze senza mai risolvere definitivamente il problema. Alla Calabria per mitigare questo rischio serve una visione di insieme, che è proprio quello che abbiamo voluto darci per spendere nel migliore dei modi le poche risorse a nostra disposizione. Perché 220 mila euro - ha ammesso - restano pochi per risolvere il problema in tutta la regione, ma lo prendiamo come un buon inizio, per inaugurare una fase di interventi preventivi e strutturali. Questi sono tuttavia solo i primi interventi, il piano, ne siamo consapevoli, non è esaustivo”. Il discorso di Antonella Stasi sembrava convincente, anche perché parlava con numeri alla mano, illustrando cifre e grafici, che confermavano come nell’intera regione le situazioni di emergenza siano in crescita, “troppe - ha sostenuto - per una piccola regione come la nostra. Purtroppo finora sono stati realizzati solo interventi frammentari e a pioggia e il problema, nonostante le ingenti somme spese, è stato tutt’altro che mitigato”. Andava tutto bene, sabato mattina, sì, le parole e le espressioni di tutti trapelavano entusiasmo per i 24 mila euro che arriveranno a Crotone: “Questa - ha detto il consigliere regionale Salvatore Pacenza - è la conferma che i nostri rappresentanti in Giunta stanno lavorando bene, con cognizione, basandosi su dati tecnici e oggettivi. Finalmente alla Regione si sta sentendo la voce di Crotone”. Proprio questo lo aveva fatto notare anche l’assessore all’Ambiente, Francesco Pugliano, secondo il quale “il peso specifico di Crotone è finalmente aumentato, ci è stato concesso l’11 per cento delle risorse a disposizione, percentuale che in passato potevamo solo sognare. Nella prima sessione dei lavori 10 interventi su 185 riguardano Crotone. C’è stata finalmente - ha aggiunto - un’inversione di tendenza, si punta sulla prevenzione, invece che sull’emergenza e questo ci permetterà di arrivare a soluzioni definitive”. Di queste spiegazioni e dell’annuncio che si intende procedere con un’inversione di marcia tutti sembravano soddisfatti in quella sala Azzurra gremita come un uovo, è bastato poco, però, perché l’atmosfera cambiasse in maniera repentina, solo che l’assessore Pugliano entrasse in particolari delicati: la spartizione tra i comuni crotonesi della prima tranche di finanziamenti, ovvero quelli derivanti dal fondo nazionale. Come spesso accade da queste parti quando si parla di soldi, la diplomazia, i complimenti ed espressioni come ‘gioco di squadra’ (tanto decantato fino ad un momento prima) si rivelano per il reale valore che hanno agli occhi di chi li pronuncia, ovvero inutili accessori rispetto a ciò che conta davvero. E infatti al momento della ‘spartizione dei pani e dei pesci’ i toni sono diventati più duri, le voci alterate (senza risparmiare in alcuni casi ammonizioni in dialetto), le espressioni e i gesti nervosi... La lunga mattinata si è, così, conclusa con una proposta del vice presidente Stasi, che si è dimostrata la più diplomatica, sebbene anch’essa fosse chiaramente sul punto di perdere la pazienza. È riuscita comunque a mantenere la calma e la razionalità rispetto a qualche altro suo collega, invitando i sindaci a prendere parte ad un tavolo tecnico da tenere in Prefettura, in cui poter portare la voce e le difficoltà di tutti i territori. “Cerchiamo di lavorare insieme - ha detto, questa volta con un tono di voce più alto e nervoso rispetto a quello disteso che aveva all’inizio della mattinata - facciamo squadra e, se serve, incontriamoci periodicamente”. |
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