Bocchino: per noi la sinistra è un avversario da battere
di Italo BocchinoSiamo a Milano per la terza tappa di un percorso che ormai va avanti da qualche mese ed è un percorso che richiama la caratteristica principale che Gianfranco Fini ha avuto nella politica italiana e che tutti noi con lui abbiamo avuto in questa fase.
La terza tappa di Futuro e Libertà nasce all’insegna del coraggio.
A Mirabello abbiamo avuto la nostra prima tappa all’insegna dell’orgoglio.
A Bastia umbra abbiamo avuto la seconda tappa all’insegna della partecipazione della mobilitazione.
Oggi, con la terza tappa, dimostriamo che Futuro e Libertà non nasce per caso, ma nasce all’insegna del coraggio.
Cominciamo col dire perché siamo qui, siamo qui per costruire la destra del futuro.
Noi riteniamo che il paese abbia bisogno di una vera destra e che chi ha provato a rappresentarla ha fallito!
La destra del futuro deve essere una destra repubblicana, nazionale, liberale, laica. Deve essere simile alle destre europee occidentali.
La terza tappa di Futuro e Libertà nasce all’insegna del coraggio.
A Mirabello abbiamo avuto la nostra prima tappa all’insegna dell’orgoglio.
A Bastia umbra abbiamo avuto la seconda tappa all’insegna della partecipazione della mobilitazione.
Oggi, con la terza tappa, dimostriamo che Futuro e Libertà non nasce per caso, ma nasce all’insegna del coraggio.
Cominciamo col dire perché siamo qui, siamo qui per costruire la destra del futuro.
Noi riteniamo che il paese abbia bisogno di una vera destra e che chi ha provato a rappresentarla ha fallito!
La destra del futuro deve essere una destra repubblicana, nazionale, liberale, laica. Deve essere simile alle destre europee occidentali.
[...]
Dobbiamo risposare l’asse dell’elettorato italiano, verso una destra di stampo europeo.
Noi non vogliamo e non vorremmo mai essere una destra populista.
Noi vogliamo invece essere una destra popolare.
Noi non vogliamo essere una destra omofoba, vogliamo essere una destra tollerante.
Noi non vogliamo essere una destra xenofoba, ma vogliamo essere la destra della nuova cittadinanza che è guscio di diritti e doveri.
Noi non vogliamo e non vorremmo mai essere una destra populista.
Noi vogliamo invece essere una destra popolare.
Noi non vogliamo essere una destra omofoba, vogliamo essere una destra tollerante.
Noi non vogliamo essere una destra xenofoba, ma vogliamo essere la destra della nuova cittadinanza che è guscio di diritti e doveri.
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Noi da oggi lasciamo alle spalle ed usciamo dal referendum quotidiano “Berlusconi si, Berlusconi no!”
Noi guardiamo oltre, guardiamo all’Italia del 2020 che dobbiamo costruire insieme con chi avrà con noi il coraggio di farlo.
Non vogliamo essere né berlusconiani – come siamo a lungo stati, perché è fallito il grande sogno del cambiamento e della costruzione della destra modernizzatrice – ma non vogliamo neanche essere gli anti berlusconiani che siamo stati nella rottura degli ultimi mesi, perché non ci appassiona più un conflitto sterile nel momento in cui l’Italia ha bisogno di un contributo forte per il cambiamento.
Noi guardiamo oltre, guardiamo all’Italia del 2020 che dobbiamo costruire insieme con chi avrà con noi il coraggio di farlo.
Non vogliamo essere né berlusconiani – come siamo a lungo stati, perché è fallito il grande sogno del cambiamento e della costruzione della destra modernizzatrice – ma non vogliamo neanche essere gli anti berlusconiani che siamo stati nella rottura degli ultimi mesi, perché non ci appassiona più un conflitto sterile nel momento in cui l’Italia ha bisogno di un contributo forte per il cambiamento.
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Quel che è accaduto è stato dolorosissimo, un passaggio difficile, ha riguardato amicizie, rapporti personali, politici, impegni e passioni negli ultimi vent’anni di tutti noi.
Me è stato un percorso inevitabile, indispensabile.
Nel 1994 Gianfranco Fini insieme a Berlusconi, Casini e Bossi, diedero vita al bipolarismo e all’anima di un popolo di centrodestra. Due cose straordinarie che noi ritenevamo fosse nostro dovere rendere irreversibile.
Il vero successo era quello con la nascita del PDL, di rendere irreversibile da una parte il bipolarismo, dall’altro la confluenza del popolo di centrodestra. E invece le scelte personali, prima verso Bossi nel 94, poi verso Casini, poi verso Fini hanno reso biodegradabile sia il bipolarismo sia l’unità del popolo di centrodestra.
Noi dobbiamo difendere questi valori! Il bipolarismo è riuscito ma è fallito il grande sogno del cambiamento, della modernizzazione, del rinnovamento generazionale, della rivoluzione liberale.
Me è stato un percorso inevitabile, indispensabile.
Nel 1994 Gianfranco Fini insieme a Berlusconi, Casini e Bossi, diedero vita al bipolarismo e all’anima di un popolo di centrodestra. Due cose straordinarie che noi ritenevamo fosse nostro dovere rendere irreversibile.
Il vero successo era quello con la nascita del PDL, di rendere irreversibile da una parte il bipolarismo, dall’altro la confluenza del popolo di centrodestra. E invece le scelte personali, prima verso Bossi nel 94, poi verso Casini, poi verso Fini hanno reso biodegradabile sia il bipolarismo sia l’unità del popolo di centrodestra.
Noi dobbiamo difendere questi valori! Il bipolarismo è riuscito ma è fallito il grande sogno del cambiamento, della modernizzazione, del rinnovamento generazionale, della rivoluzione liberale.
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Noi vogliamo occuparci degli italiani.
Noi vogliamo dar vita al partito degli italiani, al grande partito degli italiani , al partito di destra e che da’ vita al partito degli italiani , che da vita alla destra del futuro, non può non sapere quali sono gli elementi caratterizzanti, le colonne portanti.
La prima colonna di una destra e di un partito degli italiani è la Nazione. Non esiste destra se non c’è Nazione e io oggi mi vergogno di pensare che c’è gente che si definisce di destra e che sta trattando il depotenziamento delle celebrazioni della nascita della nostra Nazione, perché c’è un alleato che deve essere accontentato!
Noi vogliamo dar vita al partito degli italiani, al grande partito degli italiani , al partito di destra e che da’ vita al partito degli italiani , che da vita alla destra del futuro, non può non sapere quali sono gli elementi caratterizzanti, le colonne portanti.
La prima colonna di una destra e di un partito degli italiani è la Nazione. Non esiste destra se non c’è Nazione e io oggi mi vergogno di pensare che c’è gente che si definisce di destra e che sta trattando il depotenziamento delle celebrazioni della nascita della nostra Nazione, perché c’è un alleato che deve essere accontentato!
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L’altra colonna portante della destra è la legalità, legalità è un concetto ampio.
Qual è la differenza tra noi e loro, l’altra destra?
La destra estremista confonde la legalità con la sicurezza.
La sicurezza è un pezzetto della legalità, perché deve far leva sull’egoismo e sulla paura del cittadino e quindi spaccia la sicurezza del cittadino con la legalità.
La legalità è un guscio ampio dentro il quale vive serenamente una società, la legalità parte dall’etica pubblica che riguarda noi politici, noi uomini pubblici.
Che ci piaccia o no, dobbiamo vivere in una casa di vetro e dobbiamo essere giudicati ogni giorno, ogni ora non solo per i nostri atti, ma anche per i nostri comportamenti.
Qual è la differenza tra noi e loro, l’altra destra?
La destra estremista confonde la legalità con la sicurezza.
La sicurezza è un pezzetto della legalità, perché deve far leva sull’egoismo e sulla paura del cittadino e quindi spaccia la sicurezza del cittadino con la legalità.
La legalità è un guscio ampio dentro il quale vive serenamente una società, la legalità parte dall’etica pubblica che riguarda noi politici, noi uomini pubblici.
Che ci piaccia o no, dobbiamo vivere in una casa di vetro e dobbiamo essere giudicati ogni giorno, ogni ora non solo per i nostri atti, ma anche per i nostri comportamenti.
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Noi vogliamo la vera legalità, non la legalità delle chiacchiere, non la legalità delle piazze, vogliamo la legalità culturale. E’ questo che noi chiediamo al Paese è questo che noi indichiamo ai giovani di destra.
Legalità significa impegno, insegnamento, messaggio.
Io vengo dallo stesso territorio di Roberto Saviano, conosco le storie che ha raccontato Saviano una per una e ringrazio Saviano per quello che ha fatto.
Chi attacca Saviano non capisce che il libro Gomorra che ha venduto milioni di copie e tradotto in cinquanta lingue, ha fatto più male alla camorra di tutti i trenta superlatitanti principali arrestati, perché ha fatto capire all’opinione pubblica, nazionale ed internazionale, che quello che veniva considerato un gruppo di delinquenti era una cellula pericolosissima per la democrazia italiana.
Legalità significa impegno, insegnamento, messaggio.
Io vengo dallo stesso territorio di Roberto Saviano, conosco le storie che ha raccontato Saviano una per una e ringrazio Saviano per quello che ha fatto.
Chi attacca Saviano non capisce che il libro Gomorra che ha venduto milioni di copie e tradotto in cinquanta lingue, ha fatto più male alla camorra di tutti i trenta superlatitanti principali arrestati, perché ha fatto capire all’opinione pubblica, nazionale ed internazionale, che quello che veniva considerato un gruppo di delinquenti era una cellula pericolosissima per la democrazia italiana.
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Essere di destra, significa essere diversi da alcuni nostri ex alleati, significa avere nel cuore la solidarietà.
Noi dobbiamo innanzitutto abiurare l’assistenzialismo, che è un surrogato della solidarietà che la politica ha messo in campo per tenere sotto scacco coloro che venivano assistiti.
Noi dobbiamo, come David Cameron, puntare sulla solidarietà attraverso la sussidiarietà, la generosità dei privati e la capacità dei privati di organizzarsi prima e meglio dello Stato per aiutare chi ha bisogno e chi è più debole.
Noi dobbiamo innanzitutto abiurare l’assistenzialismo, che è un surrogato della solidarietà che la politica ha messo in campo per tenere sotto scacco coloro che venivano assistiti.
Noi dobbiamo, come David Cameron, puntare sulla solidarietà attraverso la sussidiarietà, la generosità dei privati e la capacità dei privati di organizzarsi prima e meglio dello Stato per aiutare chi ha bisogno e chi è più debole.
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Noi vogliamo dare vita ad un partito che sappia essere laico, ma mai laicista, che sia grato alla Chiesa per il contributo che ha dato all’umanità con i suoi valori, i suoi insegnamenti con la costruzione di questo modello di società fondato sulla famiglia e sul rispetto dei più deboli.
Ma una destra che non sarà mai confessionale, perché solo la laicità sa legiferare seriamente nell’interesse dei cittadini.
Una laicità positiva basata sulla centralità della persona e sul rispetto della libertà di coscienza .
Dobbiamo poi liberare l’Italia da destra liberale.
Qualcuno mi deve spiegare perché se vado con la macchina alla stazione di servizio, lo Stato mi mette la benzina nel serbatoio.
Qualcuno mi deve spiegare perché lo Stato produce, in questo Paese, elicotteri.
Qualcuno ci deve spiegare, perché lo Stato porta la corrente nelle nostre case.
Dov’è la grande rivoluzione liberale?
Dove sono le dismissioni, le liberalizzazioni?
Dove sono le privatizzazioni?
Lo Stato faccia lo Stato e si occupi della società e di evitare che ci siano conflitti e lasci libera l’economia, ma con regole certe e con controlli rigidi di fare in modo che i privati possano esprimersi basandosi sui loro investimenti e sulla capacità dei lavoratori di produrre ricchezza.
Ma una destra che non sarà mai confessionale, perché solo la laicità sa legiferare seriamente nell’interesse dei cittadini.
Una laicità positiva basata sulla centralità della persona e sul rispetto della libertà di coscienza .
Dobbiamo poi liberare l’Italia da destra liberale.
Qualcuno mi deve spiegare perché se vado con la macchina alla stazione di servizio, lo Stato mi mette la benzina nel serbatoio.
Qualcuno mi deve spiegare perché lo Stato produce, in questo Paese, elicotteri.
Qualcuno ci deve spiegare, perché lo Stato porta la corrente nelle nostre case.
Dov’è la grande rivoluzione liberale?
Dove sono le dismissioni, le liberalizzazioni?
Dove sono le privatizzazioni?
Lo Stato faccia lo Stato e si occupi della società e di evitare che ci siano conflitti e lasci libera l’economia, ma con regole certe e con controlli rigidi di fare in modo che i privati possano esprimersi basandosi sui loro investimenti e sulla capacità dei lavoratori di produrre ricchezza.
[...]
E poi concludo.
Qual è la vostra coalizione?
Perché fate una coalizione?
Un sistema bipolare è un sistema coalizionale, da solo non puoi andare.
Puoi giocare a tennis da solo, ma non puoi giocare a calcio da solo.
La politica è una partita di calcio.
La coalizione, che noi costruiamo, quella del polo della Nazione, è una coalizione nazionale, liberale, popolare.
Qual è la vostra coalizione?
Perché fate una coalizione?
Un sistema bipolare è un sistema coalizionale, da solo non puoi andare.
Puoi giocare a tennis da solo, ma non puoi giocare a calcio da solo.
La politica è una partita di calcio.
La coalizione, che noi costruiamo, quella del polo della Nazione, è una coalizione nazionale, liberale, popolare.
[...]
La coalizione che vogliamo costruire sarà il grande contenitore che sarà pronto a braccia aperte ad accogliere tutti coloro che vorranno costruire il percorso della modernizzazione alternativo alla sinistra.
La campagna propagandistica berlusconiana contro Fini a fatto credere agli italiani che costruiamo Futuro e Libertà, per portare quel 2 o 3 percento in più alla sinistra per battere Berlusconi e mandarlo a casa per odio contro Berlusconi.
Sia tranquillo!
Noi non proviamo odio, non proviamo odio, noi proviamo amore per il Paese, è un cosa diversa.
Se Berlusconi vuole sapere qual è il nostro rapporto con la sinistra, se i giornalisti vogliono sapere qual è il nostro rapporto con la sinistra, ve lo diciamo con chiarezza.
Noi oggi stiamo costruendo la destra del futuro e la destra del futuro può avere un solo rapporto con la sinistra: quello di considerarlo un avversario da battere.
La campagna propagandistica berlusconiana contro Fini a fatto credere agli italiani che costruiamo Futuro e Libertà, per portare quel 2 o 3 percento in più alla sinistra per battere Berlusconi e mandarlo a casa per odio contro Berlusconi.
Sia tranquillo!
Noi non proviamo odio, non proviamo odio, noi proviamo amore per il Paese, è un cosa diversa.
Se Berlusconi vuole sapere qual è il nostro rapporto con la sinistra, se i giornalisti vogliono sapere qual è il nostro rapporto con la sinistra, ve lo diciamo con chiarezza.
Noi oggi stiamo costruendo la destra del futuro e la destra del futuro può avere un solo rapporto con la sinistra: quello di considerarlo un avversario da battere.
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Ecco quindi spiegato al mio amico Pierluigi Battista, che ieri ha posto dei quesiti per sapere che cosa sarebbero state queste assise e credo a cui risponderà analiticamente Fini domenica, ebbene io gli dico: “caro Pierluigi, Futuro e Libertà sarà, come già abbiamo dimostrato oggi e come dimostreremo in questi tre giorni, il primo partito post-moderno della politica italiana. Sarà il primo partito post-berlusconiano della politica italiana, sarà un partito repubblicano, nazionale, liberale, modernizzatore, laico e popolare. Sarà, per concludere, il primo partito della terza Repubblica, di quella terza Repubblica che sta per cominciare grazie a Gianfranco Fini e al suo coraggio”.
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