CAMBIERA' DEFINITIVAMENTE L'APPLICAZIONE DELLE SANZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA SUL LAVORO
IL ROGO DEL 6 DICEMBRE 2007 PROVOCÒ LA MORTE DI 7 OPERAI
16 anni e mezzo all'ad colpevole di omicidio volontario
Omicidio volontario per l'amministratore delegato, omicidio colposo per i cinque dirigenti Thyssenkrupp. Con questa sentenza si è chiuso, ieri sera a Torino, il primo grado del processo Thyssen, a 1.226 giorni dall'incendio che nella notte del 6 dicembre 2007 uccideva sette operai al lavoro nella linea cinque dell'acciaieria del gruppo tedesco.Un episodio che, secondo la Corte d'Assise di Torino, non fu un incidente ma un vero e proprio omicidio commesso con dolo eventuale da Herald Espenhahn (l'ad condannato a 16 anni e mezzo di reclusione) e colposo per gli altri cinque dirigenti (Marco Pucci, Cosimo Cafueri, Giuseppe Salerno, Gerald Priegnitz e Daniele Moroni), ai quali sono andate condanne comprese tra i 10 e i 13 anni.
La Corte ha accolto in toto le richieste dell'accusa, e nel caso di Daniele Moroni, le ha addirittura ritoccate all'insù, aumentando la pena dai 9 anni richiesti a 10 anni e 10 mesi. In totale, gli anni di reclusione previsti dalla sentenza sono 81 più 8 mesi, ai quali vanno aggiunti risarcimenti a sei zeri per le parti civili: due milioni e mezzo a Regione Piemonte, Comune e Provincia di Torino, 400mila euro ai sindacati Fim-Fiom-Uilm e Cub, 100mila a Medicina democratica, oltre tre milioni ai parenti e agli ex colleghi delle vittime (in totale circa 7 milioni). Non solo: la Corte ha anche previsto che la sentenza venga pubblicata su alcuni quotidiani nazionali e affissa nel comune di Terni, dove ha sede l'azienda.

Un episodio che, secondo la Corte d'Assise di Torino, non fu un incidente ma un vero e proprio omicidio commesso con dolo eventuale da Herald Espenhahn (l'ad condannato a 16 anni e mezzo di reclusione) e colposo per gli altri cinque dirigenti (Marco Pucci, Cosimo Cafueri, Giuseppe Salerno, Gerald Priegnitz e Daniele Moroni), ai quali sono andate condanne comprese tra i 10 e i 13 anni.
La Corte ha accolto in toto le richieste dell'accusa, e nel caso di Daniele Moroni, le ha addirittura ritoccate all'insù, aumentando la pena dai 9 anni richiesti a 10 anni e 10 mesi. In totale, gli anni di reclusione previsti dalla sentenza sono 81 più 8 mesi, ai quali vanno aggiunti risarcimenti a sei zeri per le parti civili: due milioni e mezzo a Regione Piemonte, Comune e Provincia di Torino, 400mila euro ai sindacati Fim-Fiom-Uilm e Cub, 100mila a Medicina democratica, oltre tre milioni ai parenti e agli ex colleghi delle vittime (in totale circa 7 milioni). Non solo: la Corte ha anche previsto che la sentenza venga pubblicata su alcuni quotidiani nazionali e affissa nel comune di Terni, dove ha sede l'azienda.
La Corte ha accolto in toto le richieste dell'accusa, e nel caso di Daniele Moroni, le ha addirittura ritoccate all'insù, aumentando la pena dai 9 anni richiesti a 10 anni e 10 mesi. In totale, gli anni di reclusione previsti dalla sentenza sono 81 più 8 mesi, ai quali vanno aggiunti risarcimenti a sei zeri per le parti civili: due milioni e mezzo a Regione Piemonte, Comune e Provincia di Torino, 400mila euro ai sindacati Fim-Fiom-Uilm e Cub, 100mila a Medicina democratica, oltre tre milioni ai parenti e agli ex colleghi delle vittime (in totale circa 7 milioni). Non solo: la Corte ha anche previsto che la sentenza venga pubblicata su alcuni quotidiani nazionali e affissa nel comune di Terni, dove ha sede l'azienda.
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