il coraggio della libertà

di Gianfranco Fini

«La nostra libertà dipende dalla libertà di stampa, ed essa non può essere limitata senza che vada perduta».

Queste parole, scritte da Thomas Jefferson più di due secoli fa, non hanno perduto un grammo della loro forza e della loro attualità. È un monito che ci ricorda, se mai ve ne fosse bisogno, che una democrazia vive grazie alle voci che la raccontano. E ci ricorda anche che quelle voci, in una sana e robusta democrazia, non sono mai troppe.

E dunque non si può che assistere con piacere alla nascita di una nuova testata giornalistica nel panorama dell'informazione italiana. A maggior ragione se questa nuova voce – ed è il caso del “futurista” – si pone un obiettivo ambizioso, ma quanto mai nobile e necessario. Parlare di politica. E ancora a maggior ragione, se questa nuova voce decide di parlare di politica attraverso uno strumento, il web, che è ormai diventato il pilastro di una rivoluzione tecnologica, culturale, globale. Una rivoluzione quotidiana, che ha già cambiato le regole della politica, della res publica, dell'informazione. Una rivoluzione costruita sulla condivisione, sul pluralismo, sulla partecipazione, sull'osmosi tra storie e identità diverse. È questa la chiave della politica del futuro, quella che deve assumersi l'onere di disegnare e costruire l'Italia di domani. Crollate le ideologie, è arrivato il momento di riscoprire il gusto delle idee e delle idealità, senza paura di essere eretici: non è più tempo di Sante Inquisizioni. E dopo troppi anni di disaffezione, è arrivato il momento che gli italiani ritrovino il piacere della politica, per il bene del paese e di chi lo erediterà negli anni a venire. La Rete è il mezzo giusto per fare tutto questo. Ed ecco perché, cari amici del “futurista”, non resta che augurarvi buon viaggio.