Documento politico
Il Terzo Polo nasce dalla constatazione condivisa che il bipolarismo muscolare
all’italiana
non è stato capace di garantire
alla nostra Nazione governi forti ed autorevoli per come
dimostra, plasticamente, l’evidente
perdita di prestigio internazionale ed europeo a cui è
sottoposto il nostro Paese.
L’insistenza della maggioranza che
ha voluto a tutti i costi difendere la posizione di Berlusconi,
anche a costo di rimetterci ogni
residua credibilità, ha aggravato in maniera pesante la già
precaria situazione economica del
Paese e sollecita di contro il rapido radicamento del
progetto politico strategico del
Terzo Polo che ha come obiettivo di fondo quello di ridare
al nostro Paese la possibilità di
dotarsi di un esecutivo adeguato alla sfida dei tempi.
In Italia c’è bisogno di aggregare
le forze moderate e riformatrici per offrire agli elettori la
possibilità di scegliere un’altra
via rispetto allo scenario politico contingente.
La manifestazione del Terzo Polo
tenutasi a Lecce ha riproposto come fondamentale, tra le
linee guida dell’azione politica
necessarie a far ripartire l’Italia, un’idea del Sud considerato
non più come zavorra ma come una
formidabile opportunità per tutto il Paese.
L’azione costante dei nostri leader
nazionali ha fornito al Terzo Polo tutte le opportunità
necessarie per diventare la nuova
forza di Governo di riferimento nazionale forte della
sua pluralità di provenienza
politica e di condivisione degli aspetti cardine che possono
ridisegnare l’Italia del domani.
Affinché questo nuovo soggetto
politico possa essere per davvero alternativo agli attuali
schieramenti diventa necessario
continuare il processo di radicamento sui territori del
Terzo Polo con l’avvio del lavoro
dei coordinamenti Regionali.
La costituzione dell’organismo
regionale del Terzo Polo calabrese non può prescindere
da una valutazione sulla
particolare situazione politica locale che vede nel governo della
Regione la presenza di una
significativa rappresentanza dell’UDC mentre registra la
collocazione in minoranza di Api,
Fli ed Mpa.
Ben otto sono i consiglieri regionali
che si riconosco nelle posizioni dei moderati che
finiscono per rappresentare un
punto di riferimento ancora più ampio di quello ufficiale.
In altre parole il terzo polo è già
fondamentale per ogni ipotesi di governo della Calabria.
Ed è proprio la pluralità di
provenienza e di posizioni che può dare linfa adeguata ad una
azione politica che dovrà guardare
esclusivamente al merito delle proposte, ai contenuti
e al bene della collettività che
costituisce il nostro vero riferimento comune sia a livello
nazionale che regionale.
Nel nostro raggruppamento esistono
le potenzialità e le qualità per affrontare i temi che
riguardano la Calabria e i suoi
territori facendo tesoro delle conoscenze del passato e del
presente e provando ad individuare
la sintesi giusta per proporre la risoluzione dei problemi
coinvolgendo non solo la politica e
le istituzioni ma anche le associazioni di categorie, il
mondo imprenditoriale,
dell’agricoltura, del turismo, della sanità, delle professioni, del terzo
settore e, non ultime, le
amministrazioni locali.
Dobbiamo preparaci seriamente ad un
intervento politico che nella nostra Calabria non
ha precedenti se vogliamo operare
con gli occhi del Terzo millennio e se vogliamo ridare
Terzo Polo Calabria ai calabresi la
fiducia in una politica che sia in grado di spingere la
società ad agganciare crescita,
opportunità di sviluppo e lavoro.
Dobbiamo costruire un’alleanza che
sappia rappresentare i cattolici e i laici, i liberali e gli
ambientalisti; che sappia parlare
alle generazioni “2.0” ricucendo la frattura che li separa
dai loro padri in termini di
diritti, di tutele e di aspettative nel futuro; dobbiamo contribuire
a ricostruire la credibilità del
Mezzogiorno nel Paese e in Europa.
La sfida che ci attende è
entusiasmante.
Il terzo polo, convinto che il
governo Monti sancirà la fine del bipolarismo muscolare, auspica
che il Presidente del Consiglio
incaricato, possa costruire un governo sostenuto da una larga
maggioranza parlamentare che sappia
mettere ai margini tatticismi e condizionamenti vari.
Del resto la scelta effettuata dal
Presidente Napolitano, al quale va il nostro ringraziamento, e’
quella che da più tempo avanzavano,
nelle sedi formali e non, i maggiori leader terzopolisti.
Anche in questa delicata fase
abbiamo mostrato la nostra centralità ed indispensabilità nel
panorama politico italiano
riuscendo a privilegiare l’interesse nazionale rispetto a quello di
parte.
La Calabria dalla costituzione di
questo governo potrà riprendere nuova fiducia e speranza
anche perché e’ solo in un Paese
economicamente stabile, collocato nel contesto
dell’occidente avanzato che la
nostra regione potrà trarre le indispensabili condizioni di
ripartenza. Da un Italia in
ginocchio la Calabria non potrebbe avere nessun beneficio.
Oggi noi, siamo chiamati ad
assumerci una grande responsabilità politica non solo verso
il Terzo Polo nazionale o verso i
nostri leader Casini, Fini, Lombardo e Rutelli, ma verso
l’intera regione che continua a
rivestire un’importanza strategica per lo sviluppo dell’intera
Nazione.
Siamo certi di poter diventare un
motore propulsivo dell’azione politica, rispettando i ruoli
e le inclinazioni anche personali
ma avendo chiaro l’obiettivo finale che è quello di far
diventare il Terzo Polo la prima
forza politica calabrese.
Terzo Polo Calabria
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